Burger di vitellone scelto…sì, ma di fa correre sui prati ;)

2015-11-22
  • Preparazione : 20m
  • Cottura : 30m
  • Pronto in: 50m

Il cibo non è solo cibo, è tutto interconnesso

Un frase come un’altra, o forse no. In poche parole un grande verità, difficile da far tacere, perché il cibo rappresenta il motore che fa muovere tutti gli esseri viventi di questo Pianeta, nessuno escluso. La lotta per l’approvvigionamento alimentare contraddistingue ogni forma di vita, dal batterio all’elefante, passando dalla quercia, con strategie e modalità tanto diverse quanto affascinanti. Ecco, in realtà sull’ “affascinante” riferito all’Homo sapiens inizierei a nutrire qualche riserva, sì perché sotto la voce “cibo – strumenti e metodi” si delinea ogni genere di maltrattamento a Pianeta e abitanti, simili compresi.

Deforestazione per fare largo alle coltivazioni, emissioni di gas serra (solo gli allevamenti producono il 18% dei gas serra totali), uso della chimica e conseguente inquinamento di suolo, falde, aria, consumo di terra per uso antropico, perdita di biodiversità a ritmi spaventosi, e consumo di acqua, tanta acqua, la preziosissima acqua! E non sto a continuare l’elenco infausto.

Calcola che per produrre 1 Kg di carne di manzo si emettono 36,4 Kg di Co2, pari alla Co2 rilasciata da un automobilista medio europeo per percorrere 250 Km, e si consuma l’equivalente di energia per tenere accesa una lampadina da 100 W per 20 giorni di fila.

E pensa che, tra Europa e America, si consumano, in un anno, 100 Kg di carne a testa…moltiplica per 800 milioni di persone, e se, come sta accadendo, tutto il resto della popolazione mondiale, andiamo verso i 10 MILIARDI,  dovesse adottare il nostro stile di cibo? Quali conseguenze per il clima, e la sopravvivenza del Pianeta?

Direi che per soddisfare quel bisogno primario che è il nutrirsi, ci siamo un po’ allargati, abbiamo sbagliato mira, non abbiamo considerato i reali costi del coltivare vegetali su suoli proibiti come quelli delle Foreste primarie ad esempio (negli ultimi 40 anni si è ridotta del 20% per lasciare spazio alle coltivazioni) vegetali che poi saranno dati da mangiare ad animali ipersfruttati che soddisferanno una minima porzione di abitanti del Pianeta, quelli opulenti, obesi e sempre più ipernutriti e malati. Un casino insomma, dove ti giri non ce ne è una giusta, politiche sbagliate, zootecnie scellerate che allevano bovini ormai incapaci di nutrirsi di erba e fieno, ma selezionati per cereali, soia, farine super sostanziose (abbiamo anche osato dare a questi erbivori farine animali, ricordate?) vacche che, dopo 2-4 anni, sono da rottamare (eufemismo che sta per macellare ovviamente, e mica le mandano in pensione!) perché stremate da ritmi produttivi completamente innaturali, e che dunque non possono essere più mantenute dall’allevatore, che le vende per 4 soldi a chi ne farà bistecche. Un girone dantesco, un controsenso unico il nutrirsi ancora di animali e loro derivati.

 

Magari non a tutti il discorso sugli animali di allevamento a cui è negata ogni forma di dignità e rispetto (perennemente sfruttati, “pompati”, stipati, privati di luce, aria, contatto con i simili, ridotti a macchine produci carne/latte/uova massacrati con ogni metodo) possa in qualche modo arrivare a toccare corde tali da intraprendere un cambio di alimentazione, ma credo che di fronte alla verità insindacabile che ormai non è più sostenibile cibarsi continuamente di prodotti e derivati animali, anche il più razionale dei lettori dovrà andare di là in cucina e guardare bene nel frigo, aprire la dispense e farsi un esame di coscienza, e ammettere di essere complice della distruzione di questo magnifico e unico Pianeta Terra. Ma ci pensate, il nostro è detto Pianeta azzurro, per quanto è bello visto dallo Spazio! Solo a immaginarlo quel puntino colorato con le sue nubi, vortici, oceani, terre, in un susseguirsi di geometrie perfette, curiose, uniche e irripetibili fa venire un vuoto allo stomaco, l’immagine della Terra è inebriante, e ancora di più lo è la biodiversità che la popola, e noi siamo responsabili di tanta bellezza,possiamo essere distruttori o custodi, cosa scegliamo? Attraverso ciò che mangiamo possiamo esprimere la nostra volontà.

E per chi volesse oggi esprimere il voto: custode, ecco un bella ricettina, un secondo che appaga gusto e vista, il classico burger! Ehmmmm…leggermente rivisitato:

 

Burger di vitellone scelto…sì, ma di far correre tra i prati 😉

 

Ingredienti:

  • 800 gr di verdure a scelta carote, cipolla, zucchine, cavolo, verza, patate e una piccola barbabietola se l’abbiamo
  • 200 gr di farina di ceci
  • 100 gr di farina integrale
  • 50 gr di parmigiano vegano o 30 di lievito alimentare in scaglie
  • Qb sale e tamari
  • Carta da forno

 Procedimento:

  • Lava le verdure e tritale tutte insieme grossolanamente e strizzale dall’acqua in eccesso
  • Aggiungi le farine e amalgama bene impastando con le mani
  • Insaporisci con il resto degli ingredienti
  • Forma delle palline e modellale a mo’ di burger
  • Riponi su carta da forno
  • Spennella con un po’ di olio e tamari
  • Cuoci a 180° C per circa 20-30 minuti, controlla a vista la cottura
  • Servi calde o tiepide leggermente lucidate con un goccio di olio di oliva

 

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